PAVIMENTI POSTESI
2 PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI POST-TESE
Le Pavimentazioni Poste-Tese rappresentano una soluzione innovativa ai problemi classici delle pavimentazioni industriali in calcestruzzo.
L’esperienza maturata in questi anni, con decine di applicazioni, permette a TECNOLEVEL un completo controllo del processo realizzativo, dalla progettazione della lastra, alla collocazione dei trefoli, dalle fasi di tesatura alla posa in opera del calcestruzzo e quindi alla finitura del pavimento.
Il sistema completo della post-tensione è sviluppato da TECNOLEVEL in partnership esclusiva con uno dei principali gruppi del settore della produzione dei trefoli d’acciaio inguainati.
La tecnologia della Post-Tensione
La tecnologia della Post-Tensione applicata ai pavimenti industriali consiste nel sostituire le tradizionali armature quali reti elettrosaldate o fibre (sintetiche o metalliche) con cavi ingrassati e viplati, monotrefolo di tipo non aderente.
Per garantire le procedure di tesatura successive alla collocazione a maglia dei trefoli, gli stessi sono vincolati a dispositivi di ancoraggio certificati in conformità alla norme europee ETA 013.
Tali dispositivi di ancoraggio denominate testate (attive e passive) vengono posizionati in particolari casseformi e annegate nel calcestruzzo.
Successivamente al getto si effettuano le operazioni di tesatura parziale e finale della maglia di trefoli con accessoristica, centraline e martinetti forniti da TECNOLEVEL.
Le fasi operativ
- Fase progettuale
Il presupposto fondamentale della corretta applicazione della tecnologia della post-tensione alla realizzazione dei pavimenti industriali è la fase di progettazione curata dall’azienda partner che, operando con software innovativi sulla base progettuale fornita dal progettista dell’opera ritorna il dettaglio della collocazione dei trefoli in termini di valutazione del passo della maglia (in funzione dei carichi), la distribuzione e forma delle armature lente a supporto dei punti nevralgici in fase di tesatura e di movimenti della lastra, la predisposizione delle migliori sequenze di getto per ottimizzare tempi e step operativi del cantiere, la valutazione delle esigenze realizzative e tecniche del progettista e del committente.
- Compattazione del sottofondo e livellamento a controllo laser
Lo strato terminale del sottofondo deve essere completato con sabbia, compattato a rullo vibrante e livellato con estrema accuratezza: TECNOLEVEL si è dotata di una minipala con strumentazione di controllo laser in grado di operare sul sottofondo per eliminare eventuali dislivelli o gradini pericolosi in fase di scorrimento della lastra durante le operazioni di tesatura.
- Doppio strato di polietilene e maglia di trefoli
Per creare ottimale strato di scorrimento della lastra ed isolare la stessa dal terreno evitandone risalita di umidità si colloca un doppio strato di polietilene in grado di ridurre l’attrito tra struttura e sottofondo. Definito il sistema di getto, si predispongono le casserature di chiusura, le armature lente intorno ai pilastri e ai punti fissi, mentre si svolge la bobina di trefolo, si tagliano i trefoli e si collocano a maglia secondo la progettazione di base.
- Fase di getto con Laser Screed
La maglia di trefoli viene posta a livello baricentrico posizionando sotto gli incroci degli opportuni distanziatori, durante le operazioni di getto che normalmente vengono effettuate con vibrofinitrice a controllo Laser. Il mix design concordato con l’impianto di calcestruzzo viene puntualmente verificato tramite prove su calcestruzzo fresco ed indurito per evidenziarne costanza, omogeneità e conformità alle prescrizioni: i dati di resistenza dei provini sottoposti a compressione permettono di estrapolare i valori minimi necessari per le operazioni successive di tesatura. Fondamentale è quindi anche la fase di stagionatura protetta della pavimentazione con particolare trattamento antievaporante o tessuto non tessuto saturato d’acqua.
- Fase di tesatura con martinetti idraulici dei trefoli
Le operazioni di tesatura per contrastare le microfessurazioni da ritiro plastico del calcestruzzo iniziano solitamente dopo 24-30 ore di stagionatura protetta. Lo speciale martinetto a boccaglio aperto viene posizionato all’estremità del trefolo casserato e, bloccata la testata con opportuni cugni si procede verificando l’allungamento del trefolo rispetto alla curva teorica stabilita in funzione del carico applicato.
A resistenza idonea ottenuta solitamente dopo 72 ore, si procede con la tesatura finale conferendo alla lastra in calcestruzzo post-tesa la capacità portante richiesta dal progetto.
Ovviamente, essendo il trefolo passante, procedendo con la tesatura della lastra estrema si tende ad annullare i giunti di costruzione (necessari alle riprese di getto) per effetto della compressione dei lotti contigui uno contro l’altro.